Eliminare il gas in cucina: il piano cottura ad induzione
Recentemente, sempre più spesso chi deve ristrutturare o realizzare da zero la cucina si pone un dilemma che fino a qualche anno fa, in Italia, nessuno si poneva: continuo con i buoni vecchi fornelli a gas oppure passo ad un paino ad induzione magnetica? Fuori dall’Italia, dove l’energia elettrica costa meno e il gas nelle abitazioni non è pertanto così diffuso come da noi, piani cottura 100% elettrici sono di uso comune da decenni, mentre da noi hanno sempre faticato, anche per i contratti domestici standard da 3KWh che mal si sposano con una soluzione del genere. Ultimamente però, con l’avvento dei piani ad induzione (che hanno oramai quasi del tutto soppiantato i piani a resistenza o alogeni) anche in Italia soluzioni di questo tipo hanno iniziato a diffondersi, e chi ce l’ha a dire il vero mi dice che non tornerebbe più indietro. Effettivamente, pulire un piano in vetroceramica liscio, che non si scalda e senza alcuna griglia o fornello è decisamente più agevole, ed anche l’estetica ella cucina ne guadagna. Il fatto poi che non venga generato calore se non “direttamente” nel metallo della pentola (che deve essere tassativamente in acciaio, alluminio e rame non vanno bene) rende questo tipo di piano cottura anche energeticamente più efficiente dei suoi antenati. Anche se tutti i piani in vendita in Italia prevedono un limitatore per poter essere sftuttati anche in caso di contratti elettrici da 3KWh, vi consiglio vivamente di sottoscrivere un contratto da almeno 5-6KWh se volete vivere tranquilli e non essere schiavi del non poter accendere assieme lavatrice e fornelli..
Tra i vari piani disponibili sul mercato, le tipologie sono variegate e alcuni produttori (soprattutto il gruppo Bosch-Shiemens-Neff) spingono molto sui piani “full flex” ovvero privi di zone di grandezza predefinita dove mettere le pentole, ma utilizzabili indistintamente su tutta la loro superficie. Questo però è utile se si hanno casseruole o pirofile di forma strana, mentre se si usano prevalentemente pentole col fondo rotondo l’efficienza e la velocità vanno a diminuire: pertanto, dato che costano anche delle cifre più alte, nella maggior parte dei casi non sono consigliabili per l’utente medio. Rimanendo su piani di ottima qualità ma ad un prezzo ragionevole, i migliori affari si fanno con i piani del gruppo Electrolux, realizzati in Germania da AEG. La distanza tra prezzo di listino e street-price spesso è molto marcata per i piani ad induzione, così come la variabilità del prezzo per lo stesso piano tra venditori diversi, quindi conviene dare un’occhiata sempre in maniera approfondita.
Quello che, dopo lunghe indagini il Gufo vi suggerisce è il modello EIS82449C di Electrolux. Nella fattispecie, questo è un piano da circa 80cm, che va ad occupare lo stesso spazio di un fornello a gas da 75cm a 5 fuochi. Ha 4 “fuochi”, che permettono un posizionamento più agevole di pentole e padelle rispetto ai soliti 4 fuochi su un piano da 60cm, che peraltro esiste identico a parte le dimensioni e disponibile qualora il vostro spazio fosse ristretto (modello EIS62449C). Tra le caratteristiche di questo piano spiccano la funzione PowerBoost che permette di utilizzare un fuoco alla massima potenza per far bollire l’acqua molto velocemente; i quattro comandi con slider separati per i quattro fuochi, di gran lunga la soluzione più comoda rispetto ad avere un solo comando e dover prima selezionare il fuoco da controllare; la possibilità di poter abbinare i due fuochi di destra (funzione “bridge”) in modo da poter utilizzare casseruole rettangolari e infine la funzione SenseBoil, solitamente presente su prodotti più costosi, che permette al piano di capire quando l’acqua in una pentola bolle e di aggiustare la potenza di conseguenza. Il piano esiste in realtà con due finiture, una con i bordi tutti uguali e stondati che è la più facilmente reperibile, ed una con il bordo frontale a “scalino”, la KIS82449, meno diffusa ma secondo me più gradevole. Un’altra funzione utile a patto di avere una cappa aspirante della stessa marca è la Hob2Hood, ovvero il controllo automatico della cappa aspirante che parte in automatico quando state usando il piano cottura: dovessi fare una cucina da zero, ci penserei senz’altro.
Veniamo ai prezzi: quanto costa un piano di questo tipo? Onestamente, il Gufo pensava fosse più costoso: dai 1069€ del prezzo di listino si riesce a trovare spesso attorno ai 600€, da diversi venditori online. I prezzi tendono a variare spesso e abbastanza, quindi vale sempre la pena fare un po’ di “caccia” al prezzo migliore senza avere troppa fretta. La versione da 60cm invece la si riesce a trovare a un centinaio di euro in meno. Ci possono essere delle alternative? Certamente, ad esempio AEG fa un piano “gemello” sostanzialmente identico ma senza la funzione SenseBoil e quindi meno inetressante, che costa circa uguale nella versione da 80cm e qualcosa meno in quella da 60cm. Se invece una parte di piano in tipologia “Flex” e 5 fuochi invece che 4 possono sembrarvi interessanti, si trova ad un prezzo leggermente superiore il modello Siemens EX875LVC1E, a patto però di trovarlo attorno ai 720-790€ dato che il suo listino è ben superiore. Non avrete i comandi separati per ogni fornello, ma comunque due slider invece di uno unico, un’estetica leggermente migliore e appunto i 5 fuochi e la zona di sinistra “Flex”. Infine, se nella vostra cucina un piano di vetroceramica nera risulterebbe un pugno in un occhio esiste anche una versione bianca dell’Electrolux, ma senza SenseBoil (ovvero identica all’AEG), a circa lo stesso prezzo.
Detto questo, il Gufo vi saluta e…buoni manicaretti a tutti! E speriamo a presto su queste pagine 😉
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