L’alleato contro le nebbie invernali: il deumidificatore
Dopo aver saltato un post sugli smartphone che avevo promesso in occasione del Black Friday (male, gufo, malissimo!!) ma che sarà ripreso a breve, iniziamo il 2020 con un tema abbastanza “invernale” riguardante un alleato contro la muffa domestica o nell’asciugatura del bucato: il deumidificatore. Quando il Gufo non si era ancora stabilito in Romagna, la casa in cui abitava era tremendamente umida e per evitare l’insorgere di muffe mi ero dotato di ben due deumidificatori, uno vecchio che avevo avuto in regalo e appunto uno che acquistai, puntando al meglio che il mercato potesse offrire e che negli anni mi è stato molto utile: prima contro la muffa domestica, adesso per asciugare il bucato o per migliorare l’atmosfera in casa quando fuori c’è nebbia 24/7. A molti amici che non hanno lo spazio per una asciugatrice, ho suggerito il deumidificatore anche solo per liberarsi dallo stendipanni in giro per la casa per giorni e giorni durante l’inverno in attesa che i panni si asciughino: con un deumidificatore, basta chiudere lo stendipanni in bagno – o in un’altra stanza piccola – con l’apparecchio acceso e in qualche ora potrete rimettere tutto nei cassetti, con un dispendio energetico molto ridotto. Si, perché un buon deumidificatore consuma dai 225W ai 365W di picco, e non si farà sentire sulla vostra bolletta a meno che non lo usiate 100 ore alla settimana come facevo io anni fa.
Sul mercato si trovano molte proposte, anche veramente economiche sotto i 100€, che purtroppo a fronte di un costo molto basso hanno delle prestazioni, o una durata nel tempo, veramente scarse. Considerata la scarsa innovazione tecnologica in questo settore, conviene spendere una cifra decisamente superiore ma mettersi in casa un prodotto che funziona bene ed è affidabile nel tempo, e nella fattispecie il Gufo vi suggerisce senza riserva i deumidificatori Mitsubishi. Ce ne sono di 3 “taglie”, da 12, 14 o 21 litri/giorno di capacità nominale e con un prezzo che va dai 250€ ai 400€ a seconda del momento. Sono uno dei pochissimi prodotti su cui campeggia in bella vista, come a fare un po’ gli sboroni, la scritta “Made in Japan” e devo dire che non è solo una trovata pubblicitaria: confrontandolo con dei prodotti “italiani” di prezzo di non molto inferiore la differenza anche solo di qualità costruttiva è molto elevata. Inoltre, i modelli non vengono rinnovati molto spesso (il mio l’acquistai a ottobre 2014 ed è lo stesso modello ancora in produzione oggi) e i ricambi sono sempre reperibili, così come l’assistenza tecnica se dovesse servire.
Le differenze tra i tre modelli sono due: in primis la “potenza”, direttamente legata alle dimensioni del locale che sono in grado di deumidificare e al tempo necessario a farlo, e poi le funzioni extra legate al display digitale che aumentano abbastanza la flessibilità di utilizzo. Se il vostro ambiente è abbastanza grande oppure preferite un apparecchio che sia il più veloce possibile ad asciugarvi il bucato, vi suggerisco il modello più potente da 21 litri/giorno, che è ovviamente il più costoso (il prezzo varia dai 359€ a oltre 400€ a seconda del periodo) ma anche quello più flessibile: in un ambiente piccolo è rapidissimo, e se dovete togliere l’umido da una tavernetta anche abbastanza grande ce la farete senza problemi, a patto di svuotare spesso il serbatoio d’acqua da 4.5 litri. Il modello da 14 litri/giorno è fondamentalmente identico ma in scala ridotta: è un po’ più piccolo e leggero, non ha le rotelle sotto, costa un po’ meno e consuma un po’ meno, ma ci mette ovviamente di piùa togliere la stessa acqua e quindi alla fine l’efficienza energetica è la stessa o di poco inferiore. Se però lo usate solo nel bagno o in una stanza di dimensioni ridotte, allora va bene anche lui. Lo trovate ad un prezzo a dire il vero non molto inferiore al fratello maggiore, dai 310€ ai 370€, motivo per il quale tendo sempre a suggerire il più potente. Entrambi questi modelli hanno un display digitale che permette di temporizzare lo spegnimento (da 1 a 9 ore) e allo stesso modo programmare l’accensione, oltre che ad avere un umidostato molto preciso che vi mantiene l’umidità costante (dal 50% al 70% regolabile a step di 5 punti percentuali) accendendosi e spegnendosi in autonomia: io lo utilizzo sempre quando vado via di casa per diversi giorni per far si che l’ambiente non diventi mai troppo umido e migliora davvero il clima domestico. Ci sono inoltre le alette orientabili motorizzate, la funzione antimuffa per bonificare gli ambienti a rischio (funziona davvero bene), il programma per asciugare il bucato e quello per asciugare l’interno dell’apparecchioper evitare cattivi odori…alla fine, pure troppe 😉
Se invece il vostro budget è inferiore ai 300€ e potete fare a meno del display e di qualche funzione, potete puntare al modello più piccolo a patto che l’ambiente in cui lo dovete usare non sia grandissimo: il modello da 12 litri/giorno senza display lo si trova attorno ai 250€ e ha tutta la qualità costruttiva dei fratelli maggiori, ma ad un costo più accessibile. Il temporizzatore per lo spegnimento è fissato a 2/4/8 ore e l’umidostato non è regolabile, ma la funzionalità di base rimane intatta. Ovviamente, essendo il meno potente dei tre, il tempo necessario a togliere l’umido sarà maggiore, soprattutto a confronto col modello da 21 litri/giorno che spesso mi ha impressionato per l’acqua che riesce ad accumulare in poche ore.
Vi lascio con qualche considerazione d’uso: al contrario dei condizionatori utilizzati in modalità deumidificazione, che raffrescano comunque l’ambiente, un deumidificatore lo riscalda leggermente. D’inverno questo effetto è molto piacevole, e paradossalmente non dà nemmeno troppo fastidio nelle mezze stagioni o d’estate, dove si dorme meglio con 1-2 gradi in più e l’umidità al 50% che con una temperatura leggermente più fresca e il 90% di umidità. Infine, l’efficacia dei deumidificatore è maggiore tanto più è alta la temperatura ambiente: è presente una modalità “bassa temperatura”, ma se volete levare l’umidità da una tavernetta con 10°C farete meglio prima a dargli anche una riscaldata. Con questo il Gufo vi saluta, e si farà sentire presto con un paio di suggerimenti abbastanza atipici sugli smatphone…a presto!
Dio benedica il Gufo! Un anno fa ho acquistato, su suo consiglio, il modello 21 litri e devo dire che è SPETTACOLARE. Lo accendiamo in modalità “bucato” la sera dopo aver teso i panni e la mattina sono asciutti, consumando il giusto e potendolo attivare anche in parallelo a lavastoviglie o lavatrice (cosa che con un’asciugatrice difficilmente si potrebbe fare). E’ anche un ottimo alleato contro la muffa.